Il 2019 non inizia col botto, ma con un’immersione: quella nella realtà virtuale. È questo, infatti, uno dei principali trend dell’anno nuovo, a cui il mondo del marketing e dell’adv strizza l’occhio da tempo. Per i neofiti, però, forse occorre fare un passo indietro: che cosa si intende con realtà virtuale? Una nuova realtà “parallela”, che consente di sovrapporre informazioni multimediali a quanto si sta guardando su un qualsiasi display. È in questo modo che la realtà aumentata inaugura nuovi orizzonti applicativi che aiutano le aziende sul back end e sul front end.
La maggiore diffusione della Realtà Aumentata (AR) e della Realtà Virtuale (VR) continuerà a crescere nel 2019, e determinerà un utilizzo maggiore della pubblicità interattiva, consentendo inoltre ai consumatori di vedere e di testare prodotti e servizi in ambienti virtuali o misti. Tradotto? I marketer (noi compresi!) saranno finalmente in grado di sfruttare la tecnologia per creare esperienze coinvolgenti.
Alcuni esempi? Lo spot non recentissimo, ma ancora nei nostri cuori, di Pepsi di qualche anno fa, in cui era stato montato uno schermo alla fermata di un bus per creare una piccolo mondo parallelo, con un voluto effetto disruptive.
In Europa, invece, è stata Ikea a sperimentare, tra le prime, l’extended reality per facilitare l’acquisto dei propri mobili. L’esigenza sempre più diffusa tra i clienti era infatti quella, quasi impossibile, di “toccare con mano” i prodotti prima di acquistarli. Detto, fatto, grazie ad un catalogo e uno smartphone, da cui è stato possibile letteralmente immergersi in una realtà altra, creando un maggiore coinvolgimento.
Poiché è questo, prima ancora della vendita, il vero miracolo della pubblicità in extended reality: la creazione di una relazione ancora più forte tra i consumatori e i brand.
Se è vero che dietro le decisioni di acquisto dei consumatori, sempre più spesso, vi saranno le connessioni emotive, la strada sembra essere quella giusta.